Accade spesso che le piccole imprese rinuncino a progetti comunicativi “pesanti” perché li immaginano esageratamente onerosi e alla portata solo di grandi corporation. Ne è un esempio il museo aziendale, e per questo voglio qui brevemente raccontare il caso di una piccola impresa francese che si è appena decisa al grande passo.

Si tratta della Brun de Vian Tiran, ultima manifattura laniera di Francia, di proprietà della stessa famiglia da otto generazioni,  che sabato 7 luglio ha inaugurato il suo La Filaventure, Museo sensoriale delle fibre nobili.

L’iniziativa, perfettamente riuscita, mostra che un museo d’impresa è possibile anche nelle piccole dimensioni: la manifattura conta una trentina scarsa di dipendenti.

Il progetto è nato dalla collaborazione tra padre e figlio e dal confronto tra le loro visioni differenti. Le due prospettive emergono nella prima sala del museo, in un video coraggioso e di grande impatto, che scorre su supporti accostati, ciascuno focalizzato sulle emozioni di uno dei due volti, mentre la discussione prosegue. Questo è storytelling ben escogitato!

Sullo sfondo, una parete su cui scorrono bellissime proiezioni di paesaggi e animali, origine delle fibre usate dall’azienda.  Il padre avrebbe desiderato un museo aziendale di stampo tradizionale, dedicato alla storia della manifattura Brun de Vian Tiran; il figlio invece, che cercando di portare un contributo originale e personale  all’azienda di famiglia, come ogni generazione prima di lui, ha fortemente voluto uno spazio diverso, più ricco e realmente informativo sul settore, che parlasse di materia prima, di ricerca di fibre nobili, e che raccontasse, anche con videointerviste a chi lavora nella manifattura, le tappe della trasformazione fino al prodotto finito. Una scelta significativa,  considerando che si tratta di un savoir faire in estinzione, almeno in Francia (in Italia il settore gode di maggior salute).

Grande peso hanno le immagini dei luoghi di provenienza delle fibre e agli animali, oltre che i modellini funzionanti di macchinari, e la storia dell’azienda si legge sobriamente lungo le scale d’accesso. Il risultato è uno spazio realmente interessante, dove le esperienze tattili e digitali si intrecciano con approccio talvolta ludico in un ambiente esteticamente accattivante. E così non ci si stupisce vedendo che l’ingresso è a pagamento. Già, a pagamento. Non si va per fare un favore all’azienda, ma per farlo a se stessi. E al piano inferiore i clienti accedono a uno spazio di vendita di lusso.

Per dare un giudizio compiuto sul museo bisognerà verificare l’efficacia della comunicazione on line: il museo d’impresa deve essere un traino reputazionale. Ma intanto, il biglietto d’ingresso e la boutique sottostante mostrano come il costo dell’investimento comincia a rientrare persino offrendo opportunità dirette di entrate aggiuntive.

Anima in Corporation supporta le aziende nell’ideazione e nella realizzazione di un museo d’impresa.

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