Il successo di un’impresa, tradizionalmente, si considera fondato sulla costruzione della sua immagine esterna: un approccio che ha raggiunto la massima espressione nella valorizzazione del brand. La pura apparenza, tuttavia, sembra oggi insufficiente di fronte a consumatori che apprezzano e ricercano l’autenticità di un’impresa, la sua capacità di porsi su un piano relazionale e la sua visione del mondo.
La grande importanza assunta dalla CSR dimostra che l’azienda, prima di tutto, deve far emergere un modo di essere e che quest’ultimo ne condiziona direttamente il business. Anche per l’impresa, come per le persone, diventa fondamentale avere un’identità.
Questo libro non solo cerca di spiegare in cosa essa consista, ma ne isola una componente – l’identità culturale – che più di tutte entra in contatto con la percezione affettiva del pubblico. Le scelte valoriali più profonde e singolari, i comportamenti, l’immaginario, la capacità di condividere all’esterno forme di appartenenza collettiva e aree di interesse che travalicano il campo della produzione stretta sono tutti elementi che possono rendere unica un’impresa, differenziandola dai concorrenti.
Unendo spirito critico e pragmatico, il volume entra nel dettaglio degli strumenti strategici e comunicativi che l’impresa deve utilizzare per valorizzare il suo percorso di autoconsapevolezza e definizione della propria identità culturale; il testo – che mette in guardia sulle semplificazioni dello storytelling, delinea un quadrato semiotico per pianificare le strategie sul web, analizza il nuovo fenomeno del corporate journalism, i pregi e limiti del buzz marketing e approfondisce i concetti di innovazione culturale e “discorsi sociali” – fornisce così alle aziende una guida per migliorare la propria posizione sul mercato facendo partire l’azione fuori dal mercato. Una strada che, fondandosi sulla creatività, è “democraticamente” a disposizione tanto delle grandi imprese quanto delle PMI.
Intervista su Business Community “Impresa, identita’ vo’ cercando…”