Etica aziendale

RSI: responsabilità sociale d’impresa. Uno dei punti su cui si gioca il futuro del business.

Oltre l’80% dei cittadini europei dichiara di tenere in conto, per i suoi acquisti, la RSI dell’impresa

Oltre l’80% delle aziende statunitensi ha un manager per la responsabilità sociale o una figura analoga

Noi possiamo affiancare il management o assumerne la funzione per la tua impresa nel campo della RSI

Sappiamo individuare le cause sociali che hanno senso per la tua attività

Possiamo aggiungere alle certificazioni obbligatorie inedite certificazioni di attività socialmente responsabili

Ideiamo e scriviamo codici etici personalizzati in grado di distinguere l’azienda e colpire il pubblico

Noi possiamo aiutarvi a essere l’impresa socialmente responsabile che i consumatori adottano

  1. L’azienda cattiva è quella che non si conforma ad alcuni standard normativi in tema di sicurezza, tutela dei lavoratori, processo produttivo. Un’azienda rispettosa degli standard ha bisogno di provare il suo adempimento degli obblighi.
  2. L’azienda morale è quella che si comporta correttamente verso i suoi stakeholder (lavoratori, clienti, fornitori, enti pubblici e in generale coloro con cui viene in contatto) rispettando regole volontariamente assunte. Essa moltiplica la propria credibilità e da ciò trae anche benefici economici. E’ essenziale una strategia per individuare le condotte, comunicarle nel modo giusto, provarle.
  3. L’azienda etica è quelle che assume pienamente la responsabilità sociale per il suo impatto sulla società. Essa accresce notevolmente la propria reputazione. E’ necessario individuare quali condotte e quali sostegni attivi alle cause sociali, sposandosi con l’identità dell’azienda, possono ottenere questo risultato.
  4. ANIMA IN CORPORATION può intervenire per evitare che l’azienda appaia ingiustamente cattiva, per razionalizzare la condotta dell’azienda morale, per guidare l’azienda etica nelle acque oceaniche della piena responsabilità sociale.

Come rispondere alla domanda: chi è quell’azienda? Cosa distingue la Apple dalla Ferrari o la Banca d’Alba dal bar all’angolo?  Quello che produce, il modo in cui è organizzata, il management che la dirige, le risorse umane ed economiche, la sua mission, il brand. Certo, tutto questo differenzia un’impresa dall’altra e costituisce una parte della sua identità. C’è un altro pezzo di identità, però, ed è importantissimo per la differenziazione e per la reputazione: è l’identità culturale.

La responsabilità sociale consiste, secondo la più recente definizione dell’Unione Europea, nella responsabilità per l’impatto che l’impresa ha sulla società. Si tratta di un salto notevole rispetto alla precedente definizione della Commissione Europea, che la identificava come la “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Da una parte la nuova definizione pare dilatata sino al punto da rischiare la genericità; dall’altro si riconosce che l’azienda è un soggetto sociale a pieno titolo, che non può nascondere tutto dietro la giustificazione che “business of business is business” ma deve misurare su scala più vasta le conseguenze e le ispirazioni del proprio agire.

Si è trattato di un percorso ascendente, e che nella pratica è lungi dall’essere completato su vasta scala: all’azienda si sono progressivamente richiesti obblighi di correttezza formale verso lavoratori, poi verso clienti, poi verso la comunità nel suo insieme; il rispetto di alcuni obblighi è stato sanzionato sul piano del diritto, per altri si è fatto leva sull’incentivazione fiscale, la natura formale è divenuta sempre più sostanziale. Infine la pressione della collettività ha fatto della responsabilità un fattore essenziale della reputazione aziendale, presupponendo che essa si accolli volontariamente alcuni obblighi virtuosi e si faccia carico attraverso vari strumenti (come il bilancio sociale) di comunicarli e consentirne il monitoraggio da parte esterna.

Il carattere strutturale della crisi economica ha fatto emergere il concetto di valore condiviso (shared value) e la responsabilità d’impresa è divenuta un punto d’incrocio tra la pianificazione strategica e la comunicazione. L’Harvard Business School dimostra che le aziende con un buon rating etico performano molto meglio delle concorrenti e l’88% delle aziende, anche quelle che non hanno ancora provveduto in tal senso, percepiscono la necessità di dotarsi di una figura interna con le variegate competenze in tema di CRS oppure di ricercarla all’esterno, o di rafforzare con l’appoggio della consulenza esterna il referente interno.

In qualche modo l’emergere della responsabilità sociale rafforza quell’accostamento tra l’azienda e la persona fisica che ANIMA IN CORPORATION promuove e valorizza, attraverso il concetto di identità.
ANIMA IN CORPORATION non solo è in grado di orientare le aziende a districarsi nel garbuglio di certificazioni di interesse pubblico da cui le aziende possono trarre vantaggio e di suggerire innovativi metodi per interiorizzare, provare e/o comunicare all’esterno il comportamento virtuoso dell’azienda. Come specialisti dell’area culturale, possiamo individuare le cause sociali più significative e pertinenti con l’identità dell’azienda stessa, declinarle nello specifico, predisporre i piani per la loro attuazione e in alcuni casi presentarci come garanti e responsabili verso l’esterno della responsabilità sociale aziendale.

Possiamo ideare e scrivere codici etici che non siano copia e incolla di altri ma siano la fotografia della vostra azienda e diventino un elemento vincente nella comunicazione esterna.

ANIMA IN CORPORATION PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

back